I muri di sostegno si rendono necessari ogni qualvolta si debba contenere la spinta di un terreno: scavi per la realizzazione di strade, contenimenti di terreni in giardini e case, rilevati stradali, spalle da ponte, etc.

Generalmente si realizzano in cemento armato, o con pannelli prefabbricati. A partire dagli anni ottanta tuttavia, la tecnologia delle terre armate ha iniziato a prendere piede sul suolo edilizio italiano, divenendo progressivamente una valida alternativa alle modalità realizzative tradizionali.

Vediamo sinteticamente come si presenta e come si realizza un muro in terra armata.

La terra armata si compone di due elementi fondamentali:

  • il terreno di riempimento, presente sul sito di costruzione
  • i rinforzi, che aumentano la resistenza del terreno

La “finitura” esterna può essere realizzata con un paramento verticale in pannelli prefabbricati a vista o rivestiti in pietra, oppure da reti metalliche rinverdibili inclinate.

Un muro realizzato in questo modo si comporta similmente a un muro a gravità, scaricando minore pressione sulla base: necessita pertanto di fondazioni meno profonde.

Data la sua conformazione ed elasticità intrinseca, può esibire anche un buon comportamento antisismico.

Perché preferire un muro in terra armata

Vista l’espansione del trend del “green building” e dell’ingegneria naturalistica, i muri in terra armata stanno vivendo un’ampia diffusione, non solo nelle grandi opere stradali, ma anche nelle piccole costruzioni civili.

Il basso impatto ambientale è dunque uno dei fattori premianti di questa tecnica costruttiva; inoltre essa utilizza lo stesso terreno risultante dallo scavo (riducendo così gli oneri globali di smaltimento), rende possibile intervenire in zone difficilmente accessibili da parte di mezzi pesanti, infine è eseguibile anche da manodopera non specializzata.

Pensiamo ora alle applicazioni nell’edilizia locale.

Il muro di contenimento di un giardino, o fronte strada può essere realizzato con questa tecnica, evitando il fastidioso ciclo di realizzazione del cemento armato, e  riutilizzando la terra presente sul sito stesso. I tempi di realizzazione sono minori, dunque ne deriva un minor costo globale della manodopera, l’impatto visivo è decisamente più gradevole, e la finitura esterna non richiede manutenzione nel tempo, come invece accade con il cemento armato.

Tanti sono i buoni motivi per abbracciare queste nuove tecniche anche nelle piccole opere locali.

Meno inquinamento, ecosostenibilità, migliore resa estetica, innovazione.