legno lamellare gl24h intagliato

Le grandi costruzioni medioevali, rinascimentali e successive, fino alla fine dell’ottocento sono state realizzate con coperture lignee. Guardare indietro può dunque essere fonte di preziosi suggerimenti nella scelta dei materiali o nei dettagli costruttivi. Non dobbiamo dunque meravigliarci se oggi si stia tornando sempre più a costruire in legno edifici di ogni dimensione e uso.
Apriamo dunque una finestra sul passato per capire meglio le origini del nostro presente.
Concezione strutturale spaziale, attenzione al dettaglio e alla deformabilità del legno sono i grandi temi del progetto con questo materiale che, se ben compreso, può dare grandi soddisfazioni sia sul piano tecnico, sia su quello economico e su quello espressivo.

L’ampia reperibilità della materia ha fatto sì che il legno divenisse il principale materiale da costruzione per abitazioni e infrastrutture sin dall’antichità.
Come è noto, la resistenza meccanica del legno è assai variabile persino nella medesima specie legnosa, in quanto dipendente da una moltitudine di fattori quali: provenienza dell’albero, età, ubicazione del taglio, presenza di tasche di resina, cipollature, nodi. Del resto il legno è un materiale naturale, e le sue imperfezioni evidenziano la sua “naturale” essenza.
Cerchiamo di distinguere le specie legnose in base a diversi criteri.

Criterio della “durezza”:
Legni teneri (principalmente di conifera): abete, cirmolo, pino, pioppo, larice, tiglio
Legni duri (principalmente di latifoglia) : acero, castagno, ciliegio, ebano, faggio, frassino, mogano, noce, olivo, olmo.

Criterio della classificazione “a vista” (UNI EN 518), in base: a dimensione e distribuzione nodi, cipollature, smussi e deformazioni, densità, spessore degli anelli, inclinazione fibratura.

Criterio della classificazione “a macchina” (UNI EN 519) in base a: massa volumica, modulo di elasticità, ispezione a vista supplementare.

Veniamo infine alla distinzione più comune e frequente, ovvero quella tra legno massiccio e legno lamellare. Si tratta di una differenza produttiva da cui scaturiscono sostanziali peculiarità meccaniche.
Il legno massiccio (detto anche massello) viene ricavato direttamente dall’interno del tronco degli alberi. Le dimensioni dei prodotti ricavati variano in base a quelle del tronco di origine, e senza dubbio si tratta di un prodotto autentico, genuino nella sua naturalezza e presenza di difetti, e nei particolari cambi di cromia in base alle condizioni termoigrometriche dell’ambiente.
Il legno lamellare è un prodotto industriale, composito. Esso deriva dall’incollaggio di “lamelle”, ovvero tavole di legno della medesima essenza. Il legno lamellare, così fatto, si presenta privo di tutte quelle particolarità che ha il legno massello (colori, elasticità, fessurazioni), pur conservando il tipico odore del legno. Si utilizzano prevalentemente abete rosso, abete bianco e larice
Gli aspetti positivi di una lavorazione standardizzata di tipo industriale risiedono tutti nelle proprietà meccaniche omogenee che il materiale acquisisce, le quali consentono di ottenere strutture di grande luce, anche con forma curva.
La tipologia più diffusa di legno lamellare è denominata GL24H, ove “GL” è l’acronimo di Glued Lam, “24” indica il valore della resistenza caratteristica a flessione pari a 24MPa, “H” significa “homogeneous” e indica che il materiale è costituito da lamelle di uguale resistenza.